MONTEROSSO GRANA E IL SUO TERRITORIO
Con una superficie di 42 kmq ed una popolazione di circa 530 abitanti, il territorio di Monterosso Grana risulta essere molto eterogeneo e si estende su un’area che va da un’altitudine di 700 metri nella parte inferiore agli oltre 2000 metri dei monti Pervou, Grum e Bram, sullo spartiacque che segna il confine con la Valle Stura.
All’altezza della frazione Levata si imbocca la Valverde con i paesi di San Pietro e di Saretto; di qui è possibile proseguire verso la valle di Coumboscuro, il cui centro principale è Santa Lucia, oppure verso il vallone in cui si colloca la frazione Frise.
Accanto ai centri principali sono presenti numerose borgate, un tempo molto popolate, armoniosamente inserite nel paesaggio e caratteristiche per la loro architettura. L’impressione più immediata che se ne trae è quella di un luogo che è riuscito a conservare molte delle sue caratteristiche originarie, in cui un ambiente integro e una presenza immemorabile dell’uomo mostrano di aver saputo trovare la via per un reciproco, rispettoso equilibrio.
La valle Grana, appartenuta storicamente al piccolo ma ricco Marchesato di Saluzzo, deve proprio a quel periodo storico la straordinaria ricchezza di affreschi e capolavori d’arte. A Monterosso, si distinguono l’antico castello, la cappella di San Sebastiano e le parrocchiali di San Pietro e Santa Lucia.
Il Comune presenta una naturale vocazione turistica e dispone di moderne strutture ricettive, ricreative e sportive che consentono di praticare numerose discipline, oltre ad una fitta e curata rete di sentieri che favorisce le escursioni tra i boschi e i pascoli, fino ad alta quota.
È in questa varietà di paesaggi che nascono alcuni dei prodotti tipici d’eccellenza che rendono famoso questo angolo di Piemonte nel mondo dell’enogastronomia.
Passeggiando intorno al concentrico troviamo coltivazioni di diverse varietà di frutta, verdura, cereali ed erbe officinali, ma anche alcune particolarità esclusive come le patate “ciarda” e “piatlina” e lo zafferano. Sui versanti della valle, tra i 700 e i 900 metri, si incontrano i boschi di castagni che per molti secoli rappresentarono una risorsa essenziale per la popolazione. Più in alto si collocano i pascoli che, nei mesi estivi, ospitano greggi di pecore e le mandrie che forniscono il prezioso latte per la produzione del formaggio Castelmagno.
Per gli appassionati della pesca il torrente Grana, con le sue trote Fario, rappresenta un ambiente ideale.